Il progetto

A.G.R.I.RI.BIO

Il progetto collettivo persegue l’obiettivo generale di riduzione dell’impatto ambientale in agricoltura. Gli obiettivi specifici mirano alla protezione del suolo agricolo e forestale, dall’erosione; al miglioramento della
sostanza organica nei suoli ed al mantenimento e recupero del paesaggio rurale.
Il perseguimento degli obiettivi avverrà attraverso, oltre che alla costituzione del partenariato, la
realizzazione di due tipologie di attività:
– redazione di studi di fattibilità
– animazione territoriale
In particolare lo studio di fattibilità verterà sul dissesto idrogeologico nell’area di progetto e sul territorio comunale.

Lo studio ha l’obiettivo di analizzare il territorio di riferimento, le sue caratteristiche geopedologiche, le essenze botaniche autoctone e definire le più opportune modalità di intervento con l’ingegneria naturalistica. L’output di progetto sarà la redazione di linee guida per il territorio analizzato, introducendo anche modalità innovative di intervento rispetto alle tecniche standard di ingegneria naturalistica “da manuale” , che spesso, forniscono indicazioni sull’uso di essenze vegetali non legate alla biodiversità del territorio di riferimento.

Inoltre, nell’ambito delle attività di ricerca si avvierà la realizzazione di un progetto, che potrà anche essere sviluppato a valere sul bando della misura 10.2.1. Le attività di animazione territoriale, rispondono a due obiettivi specifici:

– determinare la fattiva partecipazione delle aziende agricole e degli altri stakeholder in tutte le fasi  di sviluppo degli studi e dei progetti, grazie all’utilizzo di metodologie e di strumenti per la progettazione partecipata;
– innalzare il livello di consapevolezza delle aziende agricole e del territorio sulla necessità di sviluppare modelli operativi e di gestione dei suoli agricoli, del territorio e del paesaggio rurale, di tipo sostenibile, affinché le attività non comportino un danno all’ambiente con conseguente aumento dei dissesti idrogeologici e perdita di valore del paesaggio agrario;
innescare un circolo virtuoso di sviluppo che riesca a coniugare l’attività agricola, con attività compatibili e complementari, quali il turismo lento e sostenibile, e porti ad un incremento del reddito d’impresa, con contrasto dell’abbandono dell’agricoltura e alla desertificazione sociale.